lunedì 27 maggio 2013

The Great Escape


Prima che maggio finisca DOVEVO riuscire a postare qualcosa!
Una piccola storia, la prima spero, ad inaugurare l'etichetta, per l'appunto, "storie". E' un'etichetta che avevo un po' paura a fare... stavo quasi pensando di fare un altro blog su cui postare cose scritte da me, ma forse era un modo per rimandare. Sono semplici racconti brevi che descriverei come un mio tentativo di quello che Andersen definì: la fiaba della sua vita. Se capite cosa intendo (anche se forse trasmette troppo ottimismo...).
Sono circa 2 pagine e mezza, per chi se lo stesse domandando.




The Great Escape



Non lo dite in giro, che poi, se se ne accorgono, riparano la pecca e ci rimettono la pioggia permanente!
Però stamane, con una sveglia naturale alquanto arrogante, ho notato quel maledetto "faccia gialla" che si allungava prepotente per le pareti della mia stanza; ho coraggiosamente alzato la zavorra e, seduto sul letto, mi sono detto: "facciamo un giro in bici che NON finisca con una gita in creperia. O in kebabberia. O in gelateria. O in pizzeria. O in Mecdonalderia...".
Così, preso dall'entusiasmo (o forse da qualche sogno sbagliato), mi sono alzato, ho optato per una mancanza di doccia, in vista dell'evidente sudata, dopo una breve colazione ricca di proteine (fagioli), ho dato un'oliata alle ginocchia e mi sono buttato giù dalle scale!

Uscito dalla porta la mia faccia viene immediatamente investita da un fetido e caldiccio getto d'acqua.
Temporale?
Fortunatamente no, solo la madre che bombarda il giardino con una tanica da cui dipartono, da un lato, una sorta di leva e dall'altro una canna da cui la strana sostanza viene sputata appiùnnonnposso. Mi asciugo la faccia (noto che una larga percentuale dei peli della mia barba giace ora sul mio avambraccio), saluto cordialmente e m'imbarco sul mezzo.
Il Profeta II rumoreggia qua e là, o forse da segni di rottura sotto le mie bovine natiche... non saprei, fattostà che, prima di poter dire: "Chi fu quel barbaro barbiere che sbarbò barbaramente la barba di Bartolomeo Barbetta in piazza Barberini?" eccomi partito e col vento in poppa... cioè no... in prua... però è buono in bici...
INVENTARIO:
- Io
- Borsa marrone
- Libro
- Sacchetto di plastica (tipo scialuppa di salvataggio, immagino)
- Portafogli
- Iphone

...

- No scherzo! Nokia
- Chiavi
- T-shirt (simbolo del riciclaggio + scritta: "you can use me again and again!")
- Maglia blu
- Pantaloni marroni
- Biancheria
- Scarpe dell'ora di ginnastica di quinta liceo
- Profeta II (la bici)
Ero carico come il re delle molle!

Ed eccomi arrivato! Il centro, quel mitico posto pieno di negozianti indaffarati, masse semoventi di persone e auto in doppia fila. Dopo un giro in bici di tutto rispetto facendo la gincana (ma ho scoperto pochi giorni fa che si può scrivere anche gimcana, gimkana o gymkhan!) fra persone, cose, passeggini, marche di automobili, velocipedi, governi, quaderni, strade e chincaglieria, sono approdato alla classica piazza Bra, quella che suona male in inglese...
Mi siedo sotto le classiche "palle del cavallo" e mi sfoglio un po' il libro.
Aah, l'ideale per una giornata soleggiata e lieta come questa: Dracula di Bram Stocker(tan)!(tan)!(taaaan)!
E' che mi piace il suo stile... ti piazzi nella giusta zona di Londra, ti assicuri che le bevande non manchino, chiaro che ci sono sempre degli olanesi ubriachi che cercano di rovinarti la serata... ma cerchi solo di startene sulle tue, vivi in una bara... alla fine, Dracula (Junior, per gli amici), era uno dei fioi!
Perciò sì. Mi spaparanzo un po' mentre aspetto che il sole riesca ad asciugare questo mare salato in cui galleggio, purtroppo, quando comincio a sentire odore di burro bruciato, capisco che la situazione va solo che peggiorandosi. "Meglio legare la bici e imbastire una passeggiata". Così faccio.
Va meglio, una passeggiata è quello che ci vuole, giro un angolo, e poi un'altro, e poi vado a sinistra, e poi decido di prendere la strada che ho appena superato, e mi volto, e BAAM!
Apparse, evocate dall'aere, fuori dal nulla dell'essere, ecco 2 losche signore che fino a 2 secondi prima, alle mie spalle, non c'erano...
A - "Ma buongiorno!"
B - "Possiamo rubarti proprio 2 minuti di tempo a te che sei giovane?"
Faranno 2.3 metri in due... una devo effettivamente piegare la testa per guardarla negli occhi, cioè, negli occhiali, l'altra è quasi alta come un'essere umano, l'una grassoccia quanto l'altra scheletrica... Mi tornano alla mente zia Spugna e zia Stecco, due personaggi malvagi di una fiaba.
A - "Perché vogliamo solo sottoporti delle domande..."
Parte la slot machine, so che per la fine di questa frase saprò chi ho di fronte. I rulli girano, sembrano fermarsi su: "intervista"...
... acc! Di cosa? Telefonia? Censimento? Cazzo non ho voglia...
A - "... che ci facciamo tutti sulla vita."
B - "E poi del libro che ci può guidare alle risposte!"



J A C K P O T
Sono loro, coloro che vengono dalla torre di guardia, i crociati in cravatta, i giornalisti svegli, i TdG.
Cazzo, sono pure in borghese adesso! E appaiono dal nulla, per giunta.
In una cartella che la più bassa tiene in mano appare una copia di "svegliatevi", grafica nuova, se me la gioco bene mi aggiudico una copia!
Penso questo, e nel frattempo, dalla stessa cartella, viene estratto e portomi un volantino.
A - "Vedi, guarda per esempio, già solo la prima e l'ultima..."
Sul foglio che prendo in mano fanno capolino alcune righe, leggo, come suggeritomi, la prima e l'ultima:
-Dio si interessa davvero di noi?-
-Come trovare la felicità?-
"Eh già..." ...
A - "Perchè uno se le fa no? Tu te lo chiedi come trovarla?" (indica la parola: felicità)
Opto immediatamente per la risposta da bar, è tipo il jolly per tutte le conversazioni, basta fare lievi adattamenti...
"Eh, quelli della mia età non si domandano nemmeno cosa c'è nel loro futuro..."
Bravo Marco, è uscita bene, sei un figo.
Poi, non capisco bene come, ma la conversazione si sposta, mi sembra di aver "saltato" un minuto.
B - "E poi cosa ne pensi della Bibbia? Non credi che non ci sia abbastanza gente che se ne interessa"
"Mah, io, non saprei, secondo me c'é parecchia gente che se ne interessa..."
Parlo senza nemmeno pensare, esce così, chissà da dove.
Comunque fa colpo, le donne sorridono e continuano la conversazione, io mi distraggo per un po'.
Penso a cosa potrebbe succedere se la mia mano sinistra, appoggiata sulla borsa a tracolla, s'infilasse lesta nella tasca della suddetta ed estraesse con gesto imperativo l'oscura copia del romanzo gotico.
Magari, penso, con un po' di suoni primordiali ed una buona pantomima... o, meglio, sguardo da pazzo ed urla: "Io ti seguo Maestro! Ti sono fedele!!!", risata satanica facoltativa.
Gli scenari mi si susseguono davanti agli occhio, mentre il suono sordo delle signore torna avanti...
B - "Allora ciao!"
A - "Ciao! Buona giornata!"
Guardo fra le mani, il volantino c'é ancora, ma nessuna copia di "Svegliatevi"... l'ironia della sorte mi assale ferocemente!

Il ritorno a casa, ho il vento contro a un certo punto... cioè... sì, da prua... però stavolta è brutto... ma sì perché mi frena... no prima no... cioè... mavaffanculo.
L'ultimo tratto di strada è atroce.
Mentre rientro dalla porta noto che la barba è già ricresciuta. Cazzo, questa roba funziona.














Quest'anno ricorre il cinquantenario del film: la Grande Fuga, di John Sturges.